A testa in giù. Fole e Filò.

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Domenica 05 febbraio 2023 - ore 16:00 Teatro Pierobon di Paiane (Ponte nelle Alpi - BL)

FOLE E FILÒ
Co poche paroe far poesia granda.

Di e con Filippo Tognazzo. 
Musiche dal vivo di Ivan Tibolla. 
Reallestimento 2022, Zelda Teatro. 

Spettacolo adatto ad adulti e bambini. Biglietto unico Euro 10. Prevendite: Libreria Tarantola (Via Psaro 13 - Belluno). 

Fole e Filò è uno spettacolo dinamico e coinvolgente adatto a tutte le età, ricco di poesia, leggende, musica e divertimento che saprà stupire e incantare attraverso un teatro genuinamente popolare. Un percorso immaginario fra fiumi, grotte, cave e campi per far conoscere storie e miti del territorio e per tornare a ridere, emozionarsi, stupirsi e sognare assieme. 

Uno spettacolo unico che saprà certamente stupire e incantare non solo il pubblico dei bambini, ma anche gli adulti, aiutandoli a riscoprire un Veneto intriso di mistero e poesia.

Fra le fonti utilizzate, oltre a racconti e leggende tradizionali si ricordano le Fiabe di Italo Calvino, Veneto Perduto di Dino Coltro, il cunto de li cunti di Giovanni Basile e varie contaminazioni poetiche con citazioni tratte dalle opere di Romano Pascutto, Ernesto Calzavara, Berto Barbarani e altri. 

 

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A testa in giù. La mamma di Arlecchino non dorme mai.

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Domenica 22 gennaio 2023 - ore 18:00 Teatro Pierobon di Paiane (Ponte nelle Alpi - BL)

LA MAMMA DI ARLECCHINO NON DORME MAI.
Un atto d'amore.

Di e con Roberto Faoro.
Regia luci e scenografie: Mirko Artuso.
Tecnico Luci: Accademia Lorenzo Da Ponte.

Spettacolo adatto dai 14 anni in su. Biglietto unico Euro 15. Prevendite: Libreria Tarantola (Via Psaro 13 - Belluno). 

A volte capita che la vita ci sconvolge. Da genitori si ritorna figli e, viceversa, da figli ci si ritrova ad essere genitori. Prendersi cura di chi ci ha donato la vita non è cosa alquanto semplice, soprattutto quando gli anni trascorsi assieme sono stati burrascosi.

Un attore di mezza età si prende cura della mamma anziana. Nel farlo si lascia andare a ricordi, fino a confondere i suoi con quelli del personaggio che interpreta. Sono per lo più momenti di tenerezza, di rabbia, di spensieratezza. Piccoli trucchi per convivere in serenità.

Arlecchino e sua madre, l'attore e i suoi fantasmi. Roberto Faoro si è sempre chiesto come poteva essere la mamma di Arlecchino: di quali stratagemmi si era servita per far crescere uno scavezzacollo come lui. Pare che la risposta l'abbia trovata direttamente nei suoi racconti ironici, pungenti e alle volte struggenti.

Da questa intimità riemersa nella scrittura e dalle tante improvvisazioni. La lingua del teatro, la lingua madre, la lingua dei sentimenti, il dialetto.

Un racconto di sopravvivenza e amore. Il teatro nel teatro, la maschera e il suo doppio, l'intimità di un rapporto umano allo specchio in cui tutti, riflettendoci, possiamo riconoscerci nella nostra personale e quotidiana esperienza di genitore o figlio. 

 

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A testa in giù.

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Cambiare prospettiva? Aiuta a comprendere di più noi stessi, gli altri e il mondo di oggi! Il più delle volte, per timore o paura del cambiamento, rischiamo di rimanere ancorati nelle nostre routine quotidiane di azioni, pensieri, idee e opinioni personali, senza accorgerci che sono proprio queste a complicarci l'esistenza.

A testa in giù si vede il mondo alla rovescia, da una prospettiva inusuale. Lo spazio del palcoscenico allora è un possibile contenitore di sguardi nel mondo. Racconta, non insegna, semmai condivide con gli spettatori.

A testa in giù si mettono gli acrobati o i bambini che giocano liberi, come gli adulti quando entrano in contatto con l'immaginazione e la fantasia. Allora forse il palco può portare una visione altra, una condivisione, o al gioco per il piacere del gioco. 

Se non hai guardato almeno una volta il mondo a testa in giù ti mancherà sempre un punto di vista. 

Il teatro è necessario anche se non cambia il mondo. Le leggi lo cambiano. 

Nel teatro, quello che noi amiamo, ci raccontiamo angosce, crisi, allegria, senza sconti o buoni sentimenti. Il resto è silenzio. 

Programma della Rassegna.

A testa in giù. Prima edizione della Rassegna Teatrale. 
Direzione Artistica: Associazione Culturale Teatro del Cuore APS.

DOMENICA 22 GENNAIO 2023 - ORE 18:00 TEATRO G. PIEROBON DI PAIANE (Ponte nelle Alpi - BL).
La Mamma di Arlecchino non dorme mai.
Di e con Roberto Faoro. Regia, luci, scenografia di Mirko Artuso. Tecnico Luci: Accademia Ponte.
Biglietto unico 15 euro. Spettacolo adatto dai 14 anni in su. Prevendite: Libreria Tarantola Belluno (BL).

Spesso la vita ci capovolge. Da genitori si ritorna figli e da figli ci si ritrova ad essere genitori. Un attore di mezza età si prende cura della mamma ormai anziana. Si lascia andare ai ricordi fino a confondere i suoi con quelli del personaggio che interpreta. Sono momenti di tenerezza, di rabbia e di spensieratezza. Una storia vera. Un pugno nello stomaco con un guanto di velluto.

"Un testo pieno di tenerezza, ma anche di crudezza, spiritoso ma anche amaro, scritto con garbo ma senza sconti per nessuno. Ed è anche innovativo nel mescolare i ricordi e le esperienze dell'attore con quelle di un personaggio archetipico come Arlecchino."
Claudia Cannella, direttrice Hystrio.

DOMENICA 05 FEBBRAIO 2023 - ORE 16:00 TEATRO G. PIEROBON DI PAIANE (Ponte nelle Alpi - BL).
Fole e Filò (spettacolo per adulti e bambini)
Di e con musiche dal vivo Filippo Tognazzo e Ivan Tibolla.
riallestimento 2022, Zelda Teatro. 
Biglietto unico 10 euro. Prevendite: Libreria Tarantola Belluno (BL).

Fola e Filò è uno spettacolo dinamico e coinvolgente adatto a tutte le età, ricco di poesia, leggende, musica e divertimento che saprà stupire e incantare attraverso un teatro genuinamente popolare. Un percorso immaginario fra fiumi, grotte, cave e campi per far conoscere storie e miti del territorio e per tornare a ridere, emozionarsi, stupirsi e sognare assieme.

VENERDI' 24 FEBBRAIO 2023 - ORE 21:00 TEATRO G. PIEROBON DI PAIANE (Ponte nelle Alpi - BL).
L'albergo dei nevrastenici.
Liberamente tratto dalla farsa omonima di Gino Rocca del 1919.
Regia, drammaturgia, scenografia e luci di Roberto Faoro. 
In scena la Compagnia Teatro del Cuore di Belluno. 
Biglietto unico 10 euro. Prevendite: Libreria Tarantola Belluno (BL).

Come lo stesso Rocca dichiarò si tratta di un testo il cui scopo è solamente far ridere, senz'altra pretesa che divertirci e vedere i nostri tic, le nostre manie portate agli estremi attraverso dei tipi psicologici. Vi aspettano Astenoide, Volturia Cip Guizzetti, la signora delle scosse, Alda Salario... Si ride.

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 347 3164423

 

 

 

 

 

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Nemmeno con un fiore. Letture di Roberto Faoro.

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Il 25 novembre? Si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne! Importante occasione di dialogo e confronto per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi, ma anche per combattere discriminazioni e disuguaglianze di genere.

In occasione di questa ricorrenza l'Associazione Culturale Teatro del Cuore organizza, in collaborazione con il Comune di Feltre, l'evento culturale "Nemmeno con un fiore".

Alle ore 17:00 presso il Polo Bibliotecario Feltrino il noto regista e attore Roberto Faoro leggerà una selezione di brani tratti dal libro di Loredana Lipperini e Michela Murgia "L'ho uccisa perchè l'amavo (falso!)".

L'incontro ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, si concluderà con un momento di riflessione promosso in collaborazione con l'Aulss 1 Dolomiti.

Delitto passionale, raptus, gelosia, depressione, scatto improvviso d'ira. Il libro edito da Laterza nella collana Idòla, esamina la scelta delle parole utilizzate da chi ogni giorno racconta i fatti di cronaca nera: televisioni, carta stampata, web, che continuano a parlare di amore, a definire una relazione quello che in realtà è solo possesso e continua gelosia.

Se ci pensiamo la violenza contro le donne presenta profonde e radicate radici culturali inserite talmente in profondità nel sentire collettivo, che riesce a tutti noi molto complesso comprenderne l'esistenza. Basti pensare ad esempio alla parola cacciatore.

Nel gergo comune il vocabolo viene spesso associato allo stereotipo di un uomo che si rapporta ad una donna. Non c'è alcun dubbio che possa far piacere se qualcuno prova interesse e desiderio di fronte alla bellezza di un volto femminile, ma allo stesso tempo dietro ad un cacciatore c'è una preda. Quest'ultima designa sempre chi viene ucciso.

Alla luce di questo ecco che dobbiamo imparare a parlare della realtà dei fatti lasciando da parte false abitudini, emozioni letterarie o musicali ad altri momenti e contesti.

Dobbiamo invece sforzarci ad utilizzare un linguaggio veritiero privo di pregiudizi e luoghi comuni, evitando quindi di assimilare lo stupro ad una relazione sentimentale. Raccontare tutti i fatti e non solo quelli che generano audience o notizia, dando informazioni reali e concrete evitando di raccontare storie. 

Trovare le giuste parole (e riappropriarsene) è il primo passo da compiere per cominciare una presa d'atto comune su qualcosa che si stenta ancora a definire fenomeno sociale, ma che nell'esteriorità lo è ( se considerato a livello sociologico): il femminicidio.

Secondo le due autrici si deve fare ancora chiarezza sul termine, che risulta indigesto per molte persone (di entrambi i sessi) ma quanto mai efficace e veritiero se considerato per quel che è. 

 

 

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A.A.A. Collaboratori cercasi.

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Dopo il grande successo in apertura del nuovo anno di laboratori di teatro, L’Associazione Il Cuore a Teatro apre la ricerca a nuove figure da inserire.

Settori come turismo e ristorazione sono in ginocchio per, tra gli altri motivi, la mancanza di personale, ma anche il mondo del Teatro non è da meno!

La stagione 2022/2023 è partita in impennata per l’Associazione il Cuore a Teatro, che anche quest’anno sta proponendo ad adulti e ragazzi i suoi laboratori serali dove gli allievi possono iniziare il viaggio esperienziale per conoscere meglio se stessi, potenziare e incoraggiare la propria espressività, immaginazione, fantasia.

“Grazie alla prima giornata di open day gratuita abbiamo avuto veramente un'ottima affluenza di curiosi, ex alunni e interessati ai laboratori, anche se le iscrizioni per i ritardatari o indecisi rimangono aperte fino a fine novembre” commenta Roberto Faoro, presidente dell’Associazione Culturale.

“Siamo lieti di riprendere le attività con un seguito numeroso, tuttavia ci troviamo spesso soli. Fino a qualche tempo fa la situazione era gestibile, ma oggi, in particolare a Feltre, dove grazie all’assegnazione da parte del Comune siamo riusciti a stabilirci presso la nuova sede presso le Ex Scuole Luzzo, la voglia di sviluppare nuovi progetti e idee non manca, ecco perchè facciamo questa chiamata a chiunque voglia avvicinarsi alla nostra associazione! Nuovi spazi, grandi, devono essere riempiti!

Il Cuore a Teatro ricerca in particolare figure di segreteria, che affianchino il segretario Annalisa Muscas, e nuovi “conduttori”.

“I conduttori sono coloro che letteralmente conducono la lezione” spiega Faoro. “Non utilizzo il termine maestro perchè mi piace meno per la situazione che si ricrea a teatro: sembra un ruolo arcaico e molto scolastico, mentre noi come insegnanti affianchiamo attivamente lo sviluppo personale e del gruppo”. Prosegue: “Per questi ruoli ricerchiamo giovani e non, poiché non c’è un’età giusta per iniziare con il teatro, purché siano disposti ad un affiancamento per poi passare alla parte di completa autonomia”.

Conclude: “E’ un vero peccato essere da solo in questa avventura: in primis perché il teatro riesce a dare tanto, in secondo luogo perché la nostra associazione sta sviluppando nuovi spettacoli e laboratori per avvicinarsi ad un pubblico sempre più ampio. A breve torneranno, tra gli altri, i corsi di lettura espressiva!”

Tutte le informazioni utili per entrare a far parte del mondo dell’Associazione culturale “Il Cuore a Teatro” sono disponibili al numero 347 3164423 (Roberto Faoro). 

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Liberaci dal Male. 20 luglio 2022. Auditorium Canossiano Feltre

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Il mese di luglio? Si apre con l'annuncio di un imperdibile evento culturale! L'Associazione Teatro del Cuore di Feltre e Belluno presieduta dall'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro, presenta mercoledì 20 luglio alle ore 21 presso l'Auditorium dell'Istitituto Canossiano di Feltre, Liberaci dal Male. Letture, dialoghi e scene tratte dalle opere di Luigi Meneghello, nel centenario della sua nascita (1922 - 2022). Musiche di scena a cura di Sergio Marchesini e Francesco Ganassin.

Gli attori Giuliana Musso e Mirko Artuso tra letture, monologhi e dialoghi, rievocheranno la prosa promettente del famoso scrittore vicentino, tra risate e malinconie, partite a pallone, iniziazioni amorose, ave marie, penitenze.

Attraverso le parole di Meneghello sarà possibile scoprire l'evoluzione della provincia del nord est, nel pieno della trasformazione avvenuta da civiltà contadina a civiltà sempre più moderna e industrializzata. Protagonisti della scena l'umorismo e la risata, con una leggera punta di tragedia.

Info e prenotazione biglietti presso l'Ufficio Turistico di Feltre - Piazza Vittorio Emanuele II n. 21, telefono: 0439 2540.

Luigi Meneghello. Profeta di un linguaggio nuovo.

Luigi Meneghello nasceva a Malo (VI) il 16 febbraio 1922. Partigiano, accademico, scrittore di romanzi e saggi, traduttore, divulgatore culturale. Ottenuta la maturità classica al Liceo Pigafetta di Vicenza nel 1939, si iscrisse alla facoltà di lettere presso l'Università degli Studi di Padova.

Appena un anno dopo partecipò ai Littorali della Cultura, dove vinse il concorso di dottrina fascista. Dal 1940 al 1942 lavorò intensamente nella redazione del quotidiano di Padova II Veneto. Nel 1943 viene inviato alla Scuola Ufficiali Alpini a Merano, mentre all'inizio del 1944 contribuì alla formazione di un reparto partigiano che si richiamava al Partito d'Azione, vicende poi narrate nel romanzo autobiografico I Piccoli Maestri (1964).

Dopo la liberazione, conseguì la laurea con una tesi dal titolo "Il problema della filosofia e della cultura moderna", con il massimo dei voti e la lode. L'opera che inaugura la sua promettente carriera di scrittore è Libera nos a malo (1963), rappresentazione della vita e della civiltà del suo paese natale. 

A queste due prime opere seguirono Pomo Pero (1974), Fiori italiani (1976), Bau Sète (1988). Da ricordare poi anche gli scritti sul rapporto fra la lingua parlata e scritta, dialetto e lingua letteraria: Jura. Ricerche sulla natura delle forme scritte (1987), Leda e la Schioppa (1988), Maredè, Maredè... Sondaggi nel campo della volgare eloquenza vicentina (1990), Trapianti. Dall'inglese al vicentino (2002).

Nel 2003 Meneghello è stato insignito dall'Università degli Studi di Perugia della Laurea Honoris Causa in Lingue e Culture Straniere.

Luigi Meneghello viene trovato morto nella sua abitazione di Thiene il 26 giugno 2007. A ucciderlo un attacco di cuore. Nella sua carriera è stato il profeta di un linguaggio nuovo, che univa la morbidezza liquida del dialetto vicentino, un italiano colto e persino l'inglese. 

 

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Il viaggio dell'eroe. Stage di 10 ore.

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Il Viaggio dell'Eroe.
Il Viaggio della Vita.
Stage di 10 ore.
Domenica 17 luglio 2022 dalle 9:00 alle 19:00 

Autobiografia, lavoro sull'immaginario personale, scrittura e azione scenica. Per tutti! Per chi vuole fare un viaggio individuale e di gruppo. Un'esperienza intensa, libera, in un clima privo di giudizi.

Il Viaggio dell'Eroe, la struttura fondante del Mito, delle fiabe e delle leggende (Signore degli Anelli, a Star Wars), rispecchia il viaggio della vita di ognuno di noi, con i suoi appelli all'avventura, le soglie da attraversare, le prove cui siamo sottoposti, i pericoli e le difficoltà, i maestri, alleati e antagonisti: fatica e gioia, paure, speranze. L'eroe del mito arricchisce se stesso e la comunità ad esperienza conclusa diversamente dall'eroe della fiaba che arricchisce se stesso.

Un percorso con sequenze di esercizi strettamente collegati, per esplorare - vivere la struttura del mito, sia attraverso la scrittura, sia attraverso la creazione drammatica. Non un lavoro astratto o retorico piuttosto un viaggio individuale ricco di emozioni, pensieri, che porterà ad una maggiore consapevolezza di noi stessi, partecipando a una splendida esperienza collettiva, senza forzature o giudizi in cui la ricchezza consiste in quello che ognuno è coi suoi desideri, sogni, modelli.

Verranno utilizzate diverse forme espressive che richiederanno solo la voglia di fare e nessun'altra competenza particolare.

Adatto assolutamente a tutti. Perchè in realtà la struttura del mito ci appartiene anche se non lo sappiamo. 

E qui mi fermo, perchè descrivere un'esperienza è sempre riduttivo. 

Materiali da portare con sè:

  • abbigliamento nero senza scritte;
  • calzini o scarpette da danza;
  • cartoncini colorati;
  • colla;
  • pennelli;
  • colori;
  • spago;
  • fogli di carta;
  • penne.

Partecipanti: 12. Lavoro in presenza.
Costo workshop: € 100,00 a persona. 
Modalità di pagamento: bonifico bancario (IBAN: IT77O0814061110000030119920 | codice BIC: CCTIT2T38A) da effettuarsi entro e non oltre venerdì 15 luglio 2022Si prega di inviare la contabile del bonifico a mezzo email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

NOTA BENE: La quota d'iscrizione verrà rimborsata nel caso di mancato raggiungimento del numero minimo di 5 partecipanti. 

Luogo di svolgimento: sede Associazione Teatro del Cuore | Piazza Vittorio Emanuele 4/A - 32032 Feltre (BL)

Iscrizioni: entro il giorno venerdì 15 luglio 2022. Si prega di scaricare la scheda iscrizione e inviarla sottoscritta e firmata al seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | Posti limitati. 

SCARICA LA SCHEDA D'ISCRIZIONE.

 

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Il Malato Immaginario. 25 giugno 2022

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Una delle commedie più suggestive realizzate da Molière! Il Malato Immaginario è una comèdie - ballet caratterizzata da intermezzi, con balletti tra un atto e l'altro. La pièce venne rappresentata per la prima volta al Palais Royal il 10 febbraio 1673, dalla Troupe Du Roy.

Come per le altre opere composte nel periodo di massima fortuna dall'attore francese, pur rimanendo in parte legata alla tradizione della Commedia dell'Arte, muove oltre il canone presentando alcuni aspetti innovativi quali la presenza di un vero e proprio copione e l'assenza di maschere, in favore di nuovi personaggi dotati di caratteristiche individuali, adattate alla storia che viene di volta in volta portata in scena.

Nel Malato Immaginario Molière racconta le vicissitudini di un ipocondriaco Argante, che si circonda di medici inetti e furbi farmacisti, ben contenti di alimentare le sue ansie per tornaconto personale. Il protagonista è a tal punto prigioniero della sua paura di voler far sposare la figlia Angelica con Diafoirus, così da avere un medico in casa. Peccato però che questa ami un altro uomo: il giovane Cleante. 

Sposato con una donna avida e meschina, Argante è vittima di sè stesso e perfetto burattino di chi gli sta intorno, ma grazie all'intervento della cameriera Antonietta e del fratello Beraldo, ordinerà un inganno in grado finalmente di fargli aprire gli occhi sulla triste realtà della società contemporanea in cui vive.

L'Argante altri non è se non lo stereotipo dell'uomo moderno che, ossessionato dalla paura di invecchiare, ammalarsi e di un'esistenza che sfugge dalle mani, si dimentica di fare l'unica cosa che conta: viverla fino in fondo.

A portare in scena la commedia in tre atti ci penseranno gli allievi adulti giunti al secondo anno di Scuola di Teatro del Cuore, che sabato 25 giugno 2022 alle ore 20:00 presso il Salone della Cultura di Soverzene, daranno vita ad uno spettacolo sapiente, acuto e divertente, sotto l'attenta direzione dell'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro. 

Gli aspiranti attori in un clima libero di giudizi, hanno compiuto un viaggio alla scoperta dell'arte, della recitazione e della cultura teatrale, esercitandosi a livello corporeo, vocale, respiratorio e gestuale, con lavori di ensemble individuali, a coppie, improvvisazioni corporee e verbali, concentrandosi sulla costruzione del proprio personaggio.

E' davvero bello e gratificante quando teatro e vita quotidiana riescono a dialogare in maniera così aperta, profonda e sincera ritrovandosi l'uno nell'altra, come in un gioco di specchi. Solo ascoltando noi stessi possiamo trovare la forza di andare avanti contro una società che, spesso, ci schiaccia e umilia. 

Il Malato Immaginario è uno spettacolo fortemente corale e, nella misura di un vero e proprio lavoro di gruppo, vuole essere un omaggio al popolo del teatro dopo lunghi mesi di lockdown e Pandemia. 

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