Liberaci dal Male. 20 luglio 2022. Auditorium Canossiano Feltre
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Il mese di luglio? Si apre con l'annuncio di un imperdibile evento culturale! L'Associazione Teatro del Cuore di Feltre e Belluno presieduta dall'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro, presenta mercoledì 20 luglio alle ore 21 presso l'Auditorium dell'Istitituto Canossiano di Feltre, Liberaci dal Male. Letture, dialoghi e scene tratte dalle opere di Luigi Meneghello, nel centenario della sua nascita (1922 - 2022). Musiche di scena a cura di Sergio Marchesini e Francesco Ganassin.
Gli attori Giuliana Musso e Mirko Artuso tra letture, monologhi e dialoghi, rievocheranno la prosa promettente del famoso scrittore vicentino, tra risate e malinconie, partite a pallone, iniziazioni amorose, ave marie, penitenze.
Attraverso le parole di Meneghello sarà possibile scoprire l'evoluzione della provincia del nord est, nel pieno della trasformazione avvenuta da civiltà contadina a civiltà sempre più moderna e industrializzata. Protagonisti della scena l'umorismo e la risata, con una leggera punta di tragedia.
Info e prenotazione biglietti presso l'Ufficio Turistico di Feltre - Piazza Vittorio Emanuele II n. 21, telefono: 0439 2540.
Luigi Meneghello. Profeta di un linguaggio nuovo.
Luigi Meneghello nasceva a Malo (VI) il 16 febbraio 1922. Partigiano, accademico, scrittore di romanzi e saggi, traduttore, divulgatore culturale. Ottenuta la maturità classica al Liceo Pigafetta di Vicenza nel 1939, si iscrisse alla facoltà di lettere presso l'Università degli Studi di Padova.
Appena un anno dopo partecipò ai Littorali della Cultura, dove vinse il concorso di dottrina fascista. Dal 1940 al 1942 lavorò intensamente nella redazione del quotidiano di Padova II Veneto. Nel 1943 viene inviato alla Scuola Ufficiali Alpini a Merano, mentre all'inizio del 1944 contribuì alla formazione di un reparto partigiano che si richiamava al Partito d'Azione, vicende poi narrate nel romanzo autobiografico I Piccoli Maestri (1964).
Dopo la liberazione, conseguì la laurea con una tesi dal titolo "Il problema della filosofia e della cultura moderna", con il massimo dei voti e la lode. L'opera che inaugura la sua promettente carriera di scrittore è Libera nos a malo (1963), rappresentazione della vita e della civiltà del suo paese natale.
A queste due prime opere seguirono Pomo Pero (1974), Fiori italiani (1976), Bau Sète (1988). Da ricordare poi anche gli scritti sul rapporto fra la lingua parlata e scritta, dialetto e lingua letteraria: Jura. Ricerche sulla natura delle forme scritte (1987), Leda e la Schioppa (1988), Maredè, Maredè... Sondaggi nel campo della volgare eloquenza vicentina (1990), Trapianti. Dall'inglese al vicentino (2002).
Nel 2003 Meneghello è stato insignito dall'Università degli Studi di Perugia della Laurea Honoris Causa in Lingue e Culture Straniere.
Luigi Meneghello viene trovato morto nella sua abitazione di Thiene il 26 giugno 2007. A ucciderlo un attacco di cuore. Nella sua carriera è stato il profeta di un linguaggio nuovo, che univa la morbidezza liquida del dialetto vicentino, un italiano colto e persino l'inglese.