Federico di  Giorgi

Federico di Giorgi

Il Malato Immaginario. 25 giugno 2022

Pubblicato in Blog e news

Una delle commedie più suggestive realizzate da Molière! Il Malato Immaginario è una comèdie - ballet caratterizzata da intermezzi, con balletti tra un atto e l'altro. La pièce venne rappresentata per la prima volta al Palais Royal il 10 febbraio 1673, dalla Troupe Du Roy.

Come per le altre opere composte nel periodo di massima fortuna dall'attore francese, pur rimanendo in parte legata alla tradizione della Commedia dell'Arte, muove oltre il canone presentando alcuni aspetti innovativi quali la presenza di un vero e proprio copione e l'assenza di maschere, in favore di nuovi personaggi dotati di caratteristiche individuali, adattate alla storia che viene di volta in volta portata in scena.

Nel Malato Immaginario Molière racconta le vicissitudini di un ipocondriaco Argante, che si circonda di medici inetti e furbi farmacisti, ben contenti di alimentare le sue ansie per tornaconto personale. Il protagonista è a tal punto prigioniero della sua paura di voler far sposare la figlia Angelica con Diafoirus, così da avere un medico in casa. Peccato però che questa ami un altro uomo: il giovane Cleante. 

Sposato con una donna avida e meschina, Argante è vittima di sè stesso e perfetto burattino di chi gli sta intorno, ma grazie all'intervento della cameriera Antonietta e del fratello Beraldo, ordinerà un inganno in grado finalmente di fargli aprire gli occhi sulla triste realtà della società contemporanea in cui vive.

L'Argante altri non è se non lo stereotipo dell'uomo moderno che, ossessionato dalla paura di invecchiare, ammalarsi e di un'esistenza che sfugge dalle mani, si dimentica di fare l'unica cosa che conta: viverla fino in fondo.

A portare in scena la commedia in tre atti ci penseranno gli allievi adulti giunti al secondo anno di Scuola di Teatro del Cuore, che sabato 25 giugno 2022 alle ore 20:00 presso il Salone della Cultura di Soverzene, daranno vita ad uno spettacolo sapiente, acuto e divertente, sotto l'attenta direzione dell'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro. 

Gli aspiranti attori in un clima libero di giudizi, hanno compiuto un viaggio alla scoperta dell'arte, della recitazione e della cultura teatrale, esercitandosi a livello corporeo, vocale, respiratorio e gestuale, con lavori di ensemble individuali, a coppie, improvvisazioni corporee e verbali, concentrandosi sulla costruzione del proprio personaggio.

E' davvero bello e gratificante quando teatro e vita quotidiana riescono a dialogare in maniera così aperta, profonda e sincera ritrovandosi l'uno nell'altra, come in un gioco di specchi. Solo ascoltando noi stessi possiamo trovare la forza di andare avanti contro una società che, spesso, ci schiaccia e umilia. 

Il Malato Immaginario è uno spettacolo fortemente corale e, nella misura di un vero e proprio lavoro di gruppo, vuole essere un omaggio al popolo del teatro dopo lunghi mesi di lockdown e Pandemia. 

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Esercizi di stile. Assaggi di teatro per attori affamati.

Pubblicato in Corsi

Essere il Principe di Danimarca, un demone, la Signora delle Camelie; indossare crinoline, barbe posticce, maschere. Innamorarsi, conquistare regni, incontrare Giulio Cesare. Sul palcoscenico si può fare tutto questo e molto di più, senza limiti di possibilità, se non quelli dettati dalla nostra immaginazione.

E proprio la fantasia e la creatività, individuale e di gruppo, sono indispensabili per mettersi alla prova sulle assi di un palcoscenico, perciò sono anche al centro di questo breve percorso, che si prefigge di far riflettere sugli strumenti indispensabili per capire come interpretare con consapevolezza e divertendosi un "altro da sè".

Proveremo a farlo esplorando i diversi generi teatrali, "assaggiando" i testi, i personaggi, le modalità interpretative proprie di epoche e luoghi anche molto lontani tra loro, per cercare e capire ciò che li separa e ciò che invece li accomuna.

Obiettivi.

  • Apprendere i fondamenti del lavoro dell'attore.
  • Conoscere i diversi generi di teatro e i diversi stili interpretativi ad essi collegati.
  • Lavorare sulla costruzione e la comprensione del personaggio.

Contenuti.

  • Apprendimento dei concetti basilari del lavoro dell'attore.
  • Conoscenza di testi e autori di diverse epoche storiche.
  • Analisi e sperimentazione delle tecniche di lavoro sul personaggio.
  • Studio e messa in scena si personaggi e scene.
  • Ricerca e creazione della caratterizzazione del proprio personaggio.

Durata corso: 12 ore (6 ore ad incontro).

Date di svolgimento: 22 - 23 luglio 2022

Luogo di svolgimento: Feltre (BL) in presenza.

Corso organizzato dall'Associazione Culturale Teatro del Cuore di Feltre e Belluno (BL).

Docente: Bruno Lovadina.

 

Diplomato presso l'Accademia Veneta dello Spettacolo nel 1989, inizia a lavorare dapprima come regista, poi come attore e direttore artistico.

Ha condotto oltre 150 laboratori teatrali in Italia e all'estero, tenendo corsi di aggiornamento presso scuole di ogni ordine e grado. Inoltre ha realizzato stage e spettacoli sulla Commedia dell'Arte e sulla maschera presso l'Università di Vilnius (Lituania), Saarbruchen (Germania) Nancy (Francia) Varsavia e Cracovia (Polonia), Lisbona (Portogallo), Bangkok (Thailandia).

In qualità di Presidente dell'Associazione Belteatro di Padova (PD), ha organizzato numerose tournèe in Cina, Grecia, Lituania, Ex Jugoslavia, Romania e Polonia. Nel 2003 ha ideato e portato in scena "Maria de Buenos Aires con Milva", spettacolo che nelle sue 36 repliche è stato visto da oltre 30.000 persone. Nominato Padovano Eccellente nel mese di settembre 2020. 

 

 

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Giovani in prima linea contro il cambiamento climatico.

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La salvaguardia dell'ecosistema terrestre? Una responsabilità di tutti! Ogni Paese ha il dovere di contenere gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, investendo in sostenibilità. Per questo è fondamentale invertire la rotta coinvolgendo le giovani generazioni, affinchè si possa attuare  prima possibile la transizione ambientale e climatica, contribuendo in primis alla netta riduzione delle disuguaglianze, ad un maggiore incremento di energia pulita e accessibile, allo sviluppo di un'economia circolare, all'integrità di tutti gli ecosistemi, tutelando la biodiversità.

Il cambiamento climatico da diversi anni è realtà. Lo è in Italia come nel resto del mondo. Ne vediamo il susseguirsi degli effetti: eventi piovosi e siccitosi estremi, estati molto calde e afose, inverni secchi e più miti, assenza di neve in montagna, grandinate improvvise fuori stagione.

Nonostante la piena consapevolezza del cambiamento climatico e delle sue conseguenze che avrà sul nostro pianeta, se non si prenderanno da subito le dovute contromisure, i suoi effetti continueranno a crescere a macchia d'olio peggiorando nel tempo, sino a creare grossi disagi per la salute delle generazioni attuali e future. Dipende tutto da noi. Se non facciamo niente, sarà un cataclisma.

A mobilitarsi per primi verso il cambiamento, i giovani promettenti attori dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore di Feltre e Belluno, che lo scorso mercoledì 8 giugno presso il Salone della Cultura di Soverzene, hanno portato in scena uno spettacolo molto toccante allo scopo di solleticare ed interrogare noi cittadini sull'esigenza concreta di dover al più presto proteggere il nostro Pianeta, domandandoci se siamo pronti a farlo o meno.

Quello tra arte e lotta ai cambiamenti climatici è un connubio che sembra farsi sempre più stretto, dimostrando una sensibilità crescente da parte dei giovani nei confronti delle più importanti e attuali questioni ambientali. Chissà che la loro perspicacia, determinazione e presa di coscienza, possa rivelarsi uno strumento ancora più efficace di quelli tradizionali, per coinvolgere cuore e cervello delle persone in una battaglia che riguarda tutti.

I ragazzi di età compresa fra i dodici e i diciassette anni, che hanno frequentato i laboratori condotti quest'anno dall'attore e regista Roberto Faoro, in un clima libero da giudizi, nel quale è stato possibile sbagliare e ricominciare in libertà, hanno compiuto un vero e proprio viaggio alla scoperta dell'arte, della recitazione e della cultura teatrale, esercitandosi a livello corporeo, vocale, respiratorio e gestuale, con lavori di ensemble individuali, a coppie, improvvisazioni corporee e verbali concentrandosi sulla costruzione del proprio personaggio.

Pur conservando il tono della commedia, lo spettacolo ha affrontato sotto diversi punti di vista il tema del cambiamento climatico e le disastrose conseguenze che ne produce. Un chiaro invito a rimboccarsi le maniche per la nostra sopravvivenza su questa Terra, per non doverci privare del piacere di essere partecipi e protagonisti ad ogni età del meraviglioso miracolo della natura

 

 

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L'Albergo dei Nevrastenici. Un vero e proprio successo a San Vito di Cadore.

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Esprimere le proprie emozioni senza temere il giudizio degli altri! Vincere piccole forme di timidezza, liberare il corpo, l'immaginazione e la fantasia. E' quello che sono riusciti a fare lo scorso sabato 14 maggio presso la Sala Polifunzionale di San Vito di Cadore i giovani studenti del Liceo Classico, portando in scena "L'Albergo dei Nevrastenici" rivisitazione della farse dello scrittore e critico teatrale italiano Gino Rocca.

L'ambiente un albergo che ospita un gruppo di malati di nervi, una clinica privata nella quale succede davvero di tutto. Un modo ironico e originale per ridere di noi e delle nostre nevrosi quotidiane. Insomma una vera e propria boccata d'aria fresca.

A conclusione del saggio il noto attore, drammaturgo e regista feltrino Roberto Faoro, ha affermato quanto segue: "Non è stato affatto semplice lavorare sulla comicità, ma ci abbiamo provato. I vari momenti e le tappe del laboratorio finanziato dal Comune di San Vito di Cadore e appoggiato dal Polo Didattico Valboite sono di fatto i veri tesori del percorso compiuto dagli studenti, molti dei quali hanno potuto scoprire - per la prima volta- come l'atto creativo liberi lo spirito, allarghi gli orizzonti della mente e faccia bene al Cuore.

 

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