Federico di  Giorgi

Federico di Giorgi

Bella Feltria Statti Conservata. Saggio Teatro del Cuore Ragazzi.

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L'emozione di andare in scena per la prima volta! A conclusione del corso di teatro per ragazzi condotto dal regista, drammaturgo e attore Roberto Faoro, gli allievi hanno portato in scena lo spettacolo Bella Feltria Statti Conservata.

Opera scritta dallo stesso Faoro una ventina d'anni fa, inerente la storia della nostra splendida città e del suo celebre Palio di Feltre.

Ripercorrendo quindi le vicende storiche che hanno portato alla nascita di Feltre, sino ad arrivare a coronare il lungo percorso con le celebrazioni del primo Palio, Faoro da vita ad un'avvincente narrazione caratterizzata da una rivisitazione con alcuni personaggi di pura fantasia come il matto e il burlone di Feltre, che alleggeriscono la storia portando una vena di sana comicità, ma anche di riflessione.

Tra gli altri protagonisti due scapestrati pescatori veneziani, convinti di arrivare in città per combinare qualsiasi cosa. In realtà sono due uomini poco abbienti, inseguiti costantemente dalle mogli letteralmente inferocite per le loro scorribande.

Non manca infine la voce del popolo interpretata da boscaioli, panettieri e contadini, che contribuiscono a dare il loro punto di vista sulle varie faccende.

A conclusione dello spettacolo Faoro ha rimarcato come questo primo passo compiuto dai suoi promettenti allievi, rappresenta l'inizio di un vero e proprio percorso in cui il palcoscenico deve diventare per i più giovani luogo noto e familiare, dove sentirsi pienamente realizzati.

La paura del giudizio, di sentirsi inadeguati di fronte al pubblico e/o di sbagliare, non di rado allontanano i giovani dall'avvicinarsi al mondo del teatro. 

Ma se non si comincia a provare, a rialzarsi e rimettersi in gioco come nulla fosse successo, non si riuscirà mai a dare un senso a tutto questo. 

La recitazione non può essere nascosta. Va mostrata e condivisa. 

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Curiosità sull'antico Teatro di Epidauro.

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Il connubio perfetto tra genio architettonico e misticismo religioso! Magnifico esempio di perfezione classica, l'Antico Teatro di Epidauro situato nell'omonima città greca, fu costruito nel IV secolo a.C. ad opera dell'architetto Policleto il Giovane.

Eretto sul lato occidentale del Monte Cinortion, era parte di un complesso di edifici storici che costituivano il Tempio di Asclepio, dio greco della medicina che ebbe proprio in questa città il centro focale del suo culto.

Nell'antichità il Santuario dedicato alla divinità della religione greca antica, era considerato il più prestigioso centro di cura di tutta la Grecia, a tal punto che la cittadina potè presto arricchirsi di un teatro, divenuto con il passare del tempo più celebre e famoso dello stesso santuario.

I numerosi spettacoli di musica, canto e giochi drammatici che si tenevano nel teatro, erano strettamente collegati a questo culto e, pertanto, si riteneva che prendervi parte potesse rappresentare un beneficio per la salute di anima e corpo.

Grazie alla sua acustica perfetta, questo fiore all'occhiello è la location ideale per qualsiasi tipologia di rappresentazioni, senza bisogno di ulteriori sistemi per la diffusione del suono o amplificazioni.

Questa caratteristica è resa possibile grazie al materiale con il quale il teatro è costruito. Molti studiosi ritengono che sia la pietra di tipo calcarea a creare un filtro, assorbendo ed eliminando in questo modo le frequenze dei suoni più basse, amplificando al contempo i suoni delle frequenze più alte, creando una trappola acustica grazie alla presenza delle pietre ruvide.

Dal lontano 1954 il Teatro ospita una famosissima rassegna, ove vengono portati in scena i grandi classici della tragedia greca degli autori più famosi del passato, attirando spettatori da ogni parte del mondo. 

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Teatro La Fenice: perla di storia, arte e cultura.

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Il più grande teatro lirico di Venezia! La Fenice venne costruita dall'architetto neoclassico Giannantonio Selva, a partire dal 1970.

Il 16 maggio 1972 (Festa della Sensa) il teatro fu inaugurato con la messa in scena del dramma per musica "I giuochi d'Agrigento", composto da Giovanni Paisiello su libretto scritto dal conte Alessandro Pepoli.

Nei primi anni dell'800 l'edificio assunse le funzioni di Teatro di Stato, ricevendo al contempo la visita di Napoleone. Per l'occasione particolare, la sala teatrale venne rimodernata in stile impero, con la relativa costruzione di un'ampia loggia temporanea per accogliere il sovrano.

In seguito il Teatro subì un traumatico e inevitabile destino: per due volte le fiamme presero il sopravvento, facendo risorgere l'edificio dalle sue ceneri. 

Il 13 dicembre 1836 un primo incendio divampò, risparmiando solo una parte dell'ingresso principale e i muri perimetrali. L'edificio fu ricostruito prontamente dagli ingegneri Tommaso e Giovanni Battista Meduna, basandosi minuziosamente sul progetto originale predisposta da Selva.

Nel corso del XIX secolo il Gran Teatro La Fenice è stato sede prediletta di svariate prime rappresentazioni di opere liriche di famosi autori italiani come Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi

Proprio La Traviata fu sonoramente fischiata dal pubblico, a discapito dell'enorme successo ottenuto negli anni successivi. L'edificio fu anche luogo d'incontro tra l'Imperatore d'Etiopia Vittorio Emanuele III e la principessa Elena del Montenegro.

Il 29 gennaio 1996 un secondo devastante incendio di origine dolosa distrusse nuovamente il teatro, chiuso temporaneamente per lavori di manutenzione.

Anche in questa occasione, il mondo intero pianse la perdita di uno dei teatri più affascinanti e prestigiosi al mondo, molto apprezzato anche per la sua straordinaria acustica.

Dall'immenso dolore per la possibile perdita di questo prezioso gioiello, nacque la volontà di ricostruirlo ispirandosi al motto "com'era, dov'era".

Gli interni decorati con stucchi e dorature di finissimo pregio, furono ripristinate grazie all'intervento di eccellenti artigiani che seppero ricostruire perfettamente gli antichi decori, sfarzi e arredi.

Fu così che tra il 14 e il 21 dicembre 2003, ebbe luogo la settimana d'inaugurazione del teatro, con l'immancabile presenza al primo concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti, dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.

Così La Fenice di Venezia risorse nuovamente, riprendendosi la scena mondiale. 

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Giornata mondiale del teatro - 27 marzo 2023.

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Il 27 marzo? Si festeggia la Giornata mondiale del teatro! Ricorrenza nata nel 1961 con l'intento di celebrare non solo le arti sceniche, ma anche la pace tra i popoli e lo scambio culturale.

Istituita su proposta del poeta finlandese Arvi Kivimaa durante il IX congresso mondiale dell'Istituto Internazionale del Teatro, da allora ad oggi attori, registi e il grande pubblico prendono parte attiva alla promozione dell'arte drammaturgica in tutte le sue forme, come valido strumento di diffusione e di dialogo interculturale.

Il teatro è luogo centrale della comunità. Riveste l'importante ruolo di spazio di aggregazione, incontro e scambio di pensiero. Il simbolo dell'evoluzione sociale e umana.

Assistere a uno spettacolo regala attimi di pura magia, facendoci dimenticare tutto quello che è al di fuori del palco. Essere protagonista in prima persona davanti al sipario, è un'esperienza unica e memorabile.

Saper recitare è un talento innato e riservato a pochi prediletti, ma anche chi non potrà mai ambire a un premio Oscar, può cimentarsi in questa meravigliosa arte.

Sostieni anche tu l'Associazione Culturale Teatro del Cuore, che da oltre quindici anni promuove la cultura in ogni sua forma organizzando corsi di teatro per adulti e ragazzi, workshop, rassegne e spettacoli nel territorio delle Dolomiti Bellunesi.

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