27 marzo Giornata Mondiale del Teatro.
- Pubblicato in Blog e news
- Letto 1136 volte
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
"Il Teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali". Vittorio Gasman.
Come ogni 27 marzo ricorre la Giornata Mondiale del Teatro, evento annuale che celebra quest'arte millenaria in tutto il mondo e che, per la seconda volta consecutiva in quarantanove edizioni, si festeggerà con i palcoscenici vuoti e le sale teatrali ancora chiuse a causa della pandemia da Coronavirus.
Questa ricorrenza vede le sue origini a Vienna, nell'anno 1961, in occasione del IX Congresso Mondiale dell'Istituto Internazionale del Teatro.
Fu proprio in quell'occasione che lo scrittore nord europeo Arvi Kivimaa, a nome del Centro Finlandese, propose la creazione di questa manifestazione.
A partire dall'anno successivo, la Giornata venne celebrata con costanza e dedizione dai Centri Nazionali dell'Istituto Nazionale del Teatro, allo scopo di allargare la cooperazione tra le persone di teatro, sensibilizzare l'opinione pubblica alla presa in considerazione della creazione artistica nel campo dello sviluppo, approfondire la comprensione reciproca per partecipare al rafforzamento della pace e dell'amicizia tra i popoli.
Ogni anno, una personalità di spicco del mondo del teatro, o un'altra figura conosciuta per le sue qualità di cuore e spirito, è invitata a dividere le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli. Questo messaggio internazionale viene poi tradotto in diverse lingue, per essere letto davanti a decine di migliaia di spettatori prima della rappresentazione della sera nei teatri di tutto il mondo, oltre ad essere stampato nelle centinaia di quotidiani e diffuso da radio e televisioni sui cinque continenti. Jean Cocteau poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, regista ed attore, fu l'autore del primo messaggio internazionale diffuso nel 1962.
Il mondo del Teatro ai tempi del Coronavirus.
Sale vuote, eventi annullati, molte incertezze sul futuro. Colpito al cuore da chiusure e distanziamenti, quello della cultura è uno dei settori più travolti dall'emergenza Covid-19. L'intero comparto ha subito un duro contraccolpo. Le figure messe in difficoltà da questa pandemia sono molteplici: attori, cantanti, attrezzisti, registi, ballerini, orchestrali, scenografi, parrucchieri, sarti, truccatori, tecnici audio e video.
Stiamo parlando di numeri importanti di un intero settore che, ancora oggi, viene spesso considerato superfluo se non addirittura inutile. Da uno studio effettuato dalla Fondazione Centro Studi Doc si evince che circa il 90% dei lavoratori dello spettacolo sono attualmente fermi e quasi abbandonati a loro stessi.
Il Teatro non nasce dove la vita è piena, il Teatro nasce dove ci sono delle ferite" scriveva l'attore, drammaturgo e regista Jacques Copeau e, allora, è proprio da queste parole che l'Associazione Culturale Teatro del Cuore vuole pensare che questo deserto che vediamo intorno a noi possa diventare un humus, terreno fertile per far tornare la necessità e la voglia di teatro ad un popolo ormai stanco di incontri virtuali e di dover sottostare al coprifuoco serale.
Il Teatro è luogo d'incontro: dal vivo tutto è diverso, certe emozioni non si possono nascondere. Non parliamo solamente dell'attore sul palcoscenico ma del pubblico, parte integrante e levito della buona riuscita di una rappresentazione.
"Quando non c'è il pubblico, è come se all'opera teatrale mancasse un personaggio". Fabrizio Caramagna.